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A proposito di vacanze romane e di risposte esistenziali in una notte di maggio…
Nessuna cosa al mondo maggior di Roma
Roma. Via Sacra e Arco di Tito. Foto da archivio Telegraph.co.uk
Questo è il primo giorno del resto della tua vita.
Quante volte abbiamo letto o ascoltato un’osservazione simile?
Per essere un luogo comune, un esempio di retorica fra i più abusati, rimane comunque una bella frase. Buona per ogni cambiamento o rito di passaggio che tracci un solco netto fra un prima e un dopo, una pacca sulla spalla – al diretto interessato da quel dopo – che lo esorti a coglierne gli aspetti positivi.
Un modo per dirgli: animo, guarda la strada che hai davanti a te, e falla tua.
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Ci sono cambiamenti che fanno più male di altri. Tutto cambia nella vita, ma spesso è difficile adeguarsi a questi cambiamenti, accettarli. Passano gli anni e mi accorgo sempre più che nulla è immutabile e tutto cambia…troppo frequentemente! La Roma non sarà più la stessa senza il suo capitano ma, prima o poi, ce ne sarà un altro che riuscirà a prendere il posto di Totti nel cuore dei tifosi e tutto ricomincerà da capo. Nel frattempo, noi ci sentiremo sempre un po’ più vecchi…:(
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Direi che hai centrato il problema, o come l’ha definita Zeman, la tragedia. Che non è della Roma senza Totti (i giocatori passano, la Roma resta) ma della sua e della nostra giovinezza perduta. Pochi avvenimenti possono farti sentire il peso delle cose passate e dei cambiamenti repentini da un giorno all’altro come un figlio che si sposa, un pensionamento, o un giocatore amatissimo che hai conosciuto ragazzino, hai gioito con lui e per lui per tutta la tua (e la sua) vita da adulto e ora gli viene detto che può bastare così, è tempo di fare altro. L’emozione insostenibile, le lacrime collettive e irrefrenabili di quella sera sono nate non solo dall’enorme affetto dei tifosi e dal momento in sé e da ciò che rappresentava, ma dal suo ammettere di fronte a tutti queste paure, queste fragilità così umane e comuni a chiunque, spogliandosi del suo essere personaggio e mostrandosi per ciò che è, un ragazzo diventato ormai troppo grande per continuare a vivere il suo sogno di bambino nel modo in cui l’ha sempre vissuto, l’unico che conosce. Sono certo che molti dei suoi compagni di squadra, che piangevano insieme a noi tutti, non fossero soltanto commossi per lui, ma in cuor loro pensassero a quando, fra cinque anni o fra dieci, toccherà anche a loro affrontare un passo del genere.
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Purtroppo è così. Ogni cambiamento segna il passare del tempo, qualcosa che è stato e che non tornerà, insieme ai nostri sogni più belli. Purtroppo, per me che sto diventando sempre più “grande”, i cambiamenti cominciano ad essere veramente tanti, troppi, e la malinconia aumenta, insieme all’apprensione per quel che potrà portare il futuro.
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Non rimane che farsi animo e prendere per buono un motto “tottiano”: il meglio deve ancora venire!
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Tout passe tout casse tout lasse et tout se remplace.
Un caro saluto 🙂
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Vero, ma alcune cose sono per sempre 🙂
Buona domenica!
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