Alcuni amici, attraverso le loro garbate domande, mi hanno fatto notare un paio di lacune, invero incontrovertibili. Parola più parola meno, le domande erano queste:
a) ma quanti cavolo di indirizzi e-mail usi?
b) come fa uno a contattarti in privato sul tuo blog, dal momento che non hai indicato nessun indirizzo e-mail, Skype o vattelapesca?
Vere entrambe le cose, anche se in realtà, la finestra di “cinguettii” qui a fianco riconduce al mio account Twitter, ma non sottilizziamo. Ordunque, pongo rimedio alle mie mancanze.
Circa gli indirizzi e-mail, è corretto affermare che nel tempo abbiano proliferato, pur mantenendo fra loro una certa logica:
1) dario@julianvlad.com è l’indirizzo ufficiale del mio dominio personale (certo che scrivere “mio dominio” mi fa sentire importante, del genere del fazendero che dica al figlio “un giorno tutto questo sarà tuo”… dopodiché l’inquadratura spazia sull’orizzonte, e si ode uno sparo fuori campo. 😀 )
2) blog@julianvlad.com che come dice il nome stesso è collegato a questo blog, e mi pare chiaro a cosa serva
3) julianvlad@gmail.com è il collettore del Googleverso per le mail del succitato dominio ufficiale, e del vecchio account julianvlad@yahoo.it (noto solo a chi mi conosca da prima del 2009) che non uso più ma è ancora attivo, nel senso che se qualcuno mi scrive colà, la sua mail mi arriva… coquì. 🙂
4) dario.cignetti@gmail.com è l’indirizzo “neutro” che uso per comunicazioni ufficiali verso siti o soggetti istituzionali, o per i contatti formali, onde sia chiaro fin dall’account che sono io, ed evitare che qualche filtro anti-spam troppo rigido cassi una mail sopraggiungente dal mio dominio..
Il quale, mi rendo conto, non è così noto ai più al di fuori della mia ristretta cerchia di conoscenze, ma sto cercando di rimediare. Com’è che diceva il buon vecchio Douglas Adams? Stiamo lavorando per voi. Anzi, no, era: scusate il disturbo!
A questo punto, non posso fare a meno di riportare che uno dei miei amici, nel ricevere la mia risposta chiarificatrice qui sopra, abbia così commentato:
Sembra di parlare ad un robot di Asimov… mi pare di avere capito che quello giusto è il numero 3.
Quello giusto è quello che preferite voi, io li tengo tutti sotto controllo, sempre. 🙂
E dal momento che, in origine, lo scambio di mail che mi ha suggerito l’opportunità di questa pagina aveva lo scopo di organizzare una serata a tema fra amici, con l’intento di provare gli spaghetti alla Sheldon Cooper (da cui l’immagine di apertura: la nostra cena è stata più o meno simile ed è riuscita a puntino, peccato solo che Kaley Cuoco non sia potuta venire), eccovi in chiusura un saluto à-la-Spock da parte di Sheldon medesimo, interpretato dal bravissimo Jim Parsons: