Too weak to fall

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Tutto ciò che non dirò altrove

Brandon Lee, The Crow © Julian Vlad 1996. Matita e china, riprodotto da un’elaborazione grafica di autore sconosciuto

Mi ero ripromesso di non farlo più.
Riapparire dopo una lunga assenza con un post pieno di entusiasmo, una sorta di “cari amici rieccomi a voi”, spiegare il perché e il percome fossi stato via così a lungo.
In un passato recente avevo optato per una cosa come questa, in cui dico ciò che ho da dire raccontando una storia a tema libero sia pure con un intento preciso.
Del resto, pensavo fra me, non c’è nulla che io debba davvero scrivere, dire, precisare. Di punto in bianco si ricomincia e si va avanti.
Ma, nemmeno, dev’esserci per forza una sola strada. Mi piace rimettere in discussione le mie idee, assecondare l’ispirazione del momento anche se questo può significare contraddirmi. Amo contraddirmi. Voi no?
Dunque, cari amici, rieccomi a voi.

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Al tenue conforto di un sole invernale

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BlackS'n'Orange

Se è vero che un’immagine può valere più di mille parole, questa foto dice già tutto su ciò che mi auguro per le prossime due settimane di festività. 🙂

Buone Feste, e buone vacanze, a tutti!

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Liebster Award: risposte e… domande

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Come si può osservare scorrendo i post dei miei blog, non si può certo dire che io sia un amante dei tag. Non vi prendo parte pressoché mai, e se posso mi scanso, a meno che non venga nominato in modo esplicito (e me ne accorga, of course¹). Perché in quel caso, a precisa richiesta di partecipare a un gioco che provenga da una voce amica, non posso che rispondere: volentieri. 🙂
Questo tag in particolare mi sembra piuttosto simpatico e stimolante, per cui vado senza ulteriore indugio a incominciare.

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Natale a casa Ortolani

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U.B.EI

È un aereo? È un uccello? No, è la Morte Nera!

E’ domenica sera, esco dal cinema che fa un freddo becco, e mentre il naso mi si congela e mi stringo intirizzito nel giaccone, alzo lo sguardo al cielo notturno.
Ma invece di una porzione di cielo, fra i tetti delle vie del centro vedo un campo stellato di lucine intermittenti che fa da sfondo a un’invasione di Death Star bianche e gialle.
E capisco che sta per uscire il nuovo film di Star Wars.
Poi guardo meglio e mi rendo conto che la citazione è solo involontaria: a queste sfere qui manca il cratere del superlaser, dunque sono solo delle enormi palle colorate fatte di lucine bianche e gialle.
E capisco che sta per arrivare di nuovo Natale. Succederà dieci giorni dopo l’uscita del nuovo film di Star Wars, giorno più giorno meno.

D’un tratto, per associazione…

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Sguardi innocenti

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Hazen Mavi

Annuso l’aria. La pioggia è fitta ma sottile, non laverà via le impronte.
Ai lati del sentiero abbondano sassi e rocce affioranti, sarebbe facile camminarci sopra per non lasciare tracce. Un po’ più lento, forse, ma efficace. Non se ne sono preoccupati. Sanno che nessuno li verrebbe mai a cercare in questo tratto di foresta. A parte me, che non sospettano nemmeno che esista. Presto o tardi ripasseranno di qui, e potrò vedere che faccia hanno. Calzano stivali di pelle di daino, proprio come i nativi, ma non vuol dire. Orme giuste, posto sbagliato. Momento sbagliato.

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#FioreGiallo n° 31 (o del cane d’inverno)

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Nove fiori gialli

Ghost, il metalupo di Jon Snow in Game of Thrones

17-11-2016

La vita di un uomo era lunga cinque cani, pensava Cortland. Il primo era quello che insegnava a te. Il secondo quello a cui insegnavi tu. Il terzo e il quarto erano quelli con cui lavoravi. L’ultimo era quello che ti sopravviveva. Era il cane d’inverno. Il cane d’inverno di Cortland si chiamava Negrita, ma per lui era sempre il cane dello spaventapasseri…

Non so a voi, ma a me quest’incipit qui sopra garba assai. Asciutto, sincero, di delicata asprezza, con una venatura dal timbro epico.
Mi fa venire in mente un buon vino. Un bianco importante, mediterraneo, uno Chardonnay dai sentori di frutta tropicale invecchiato il giusto. Sorseggiato nella fresca penombra di una veranda, in un giorno assolato che volge al tramonto.
In qualche posto che potrebbe essere L’Avana. Da un bevitore solitario che potrebbe essere Ernest Hemingway

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Corrispondenze di amorosi sensi

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Fonte: archivio fotografico consorzio del formaggio parmigiano-reggiano (area stampa), parmigianoreggiano.it

A proposito di cose eccezionali e un po’ di nicchia che esistono da vent’anni, eccone un’altra.

Ogni due estati, con l’approssimarsi della metà di settembre e di un evento cittadino di cui non riesco a percepire l’effettiva risonanza globale – poiché lo vivo dall’interno, nei luoghi che per me rappresentano uno scenario quotidiano – mi torna in mente un simpatico aneddoto che risale ormai all’inizio del secolo.
Fa un certo effetto scriverlo in questi termini, ma come dettaglio temporale è ineccepibile.
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Il santo del giorno

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Nessuna cosa al mondo maggior di Roma

Fin dalla prima elementare ho imparato che il 4 ottobre si celebra Francesco d’Assisi, santo patrono dell’italica nazione. Una ricorrenza che non avrei più dimenticato (ho sempre avuto un’ottima memoria per numeri e date) e che, da un certo punto della mia vita in poi, ha rappresentato un’ulteriore occasione in cui volgere il pensiero al caro ragazzo ritratto qui sopra.

Quella odierna si palesa dunque come una felice coincidenza, e mi suggerisce un paio di spunti. Il primo, va da sé, non può che essere un saluto a tutti coloro il cui nome suoni Francesco, Francesca, Franco o Franca. Con tanti auguri di buon onomastico.

Il secondo riguarda proprio la sacra icona, cioè, volevo dire, la fotografia in oggetto, che non è stata scelta a caso. Nello specifico trattasi di un ritaglio di giornale, appeso a una parete del mio studio da almeno quindici anni, che ha giocato un ruolo…

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Tutti hanno diritto alla propria squadra di calcio

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Parola di Hattrick.

U.B.EI

Era scontato che, prima, o poi, un blog che ha per sottotitolo “uomini, dèi e potenti magie” si ritrovasse a parlare di calcio, argomento che interessa tutte e tre le categorie. Oggi però non tratteremo di calcio in senso stretto, cioè quello giocato su un prato verde e/o ammirato da bordo campo, allo stadio o in tv.
Ma del tipo sognato da quasi ogni bambino e ragazzino con un computer o una console: ovvero, il calcio virtuale, gestito in prima persona da se medesimi.

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Qualcuno ha detto formaggio?

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L’inverno sta arrivando.
Ma prima, sarà tempo di Cheese! 😀

Ecco i caratteristici tendoni bianchi della celebre kermesse casearia, che, zitti zitti, iniziano a comparire per le vie della città di Arpino e Slow Food.
Non vedo l’ora!