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Juventus vs. Parma - Serie A Tim 2012/2013
Avvertenza per i lettori: questo è un post a puntate, ed è scritto da tifoso. Contiene iperboli di strafottenza, e spunti polemici in gran quantità: dunque se ne sconsiglia la lettura ad un pubblico non particolarmente interessato all’argomento, o troppo sensibile 🙂

Pensavate me ne fossi dimenticato? Tsk, uomini e donne di poca fede 😉
E’ arrivato il momento del gran finale, e quale momento migliore della vigilia di un derby, nel quale la Roma, ne sono certo spazzerà via il ricordo nefasto dello scorso 26 maggio; e il Capitano, emozionante e commosso e fresco di rinnovo contrattuale, ricambierà gli attestati di stima e di affetto che da ieri pomeriggio gli stanno giungendo da ogni parte del mondo via web, regalando a noi e a se stesso il record assoluto di goal in un derby (al momento il record è già suo, ma soltanto – si far dire – a pari merito) raggiungendo la doppia cifra anche in questa particolare classifica; che sappiamo bene sia per lui quella più sentita 🙂
Dieci goal nei derby per il più grande Numero Dieci della storia giallorossa, e non solo di quella. Come vedete, oggi non sono affatto scaramantico 😉

Dunque, dove eravamo rimasti? Ah sì, se vi siete persi la puntata precedente, la trovate qui.
Puntata a proposito di cui, lo ammetto, la storia dell’aquila e delle legioni era un po’ uno scherzo. Ma rimangono da ricordare altri dati, invece, inconfutabili, e che non scherzano affatto.

La Roma si è fatta un anno di Serie B, nei primi anni ’50. Succede, è successo a tutti, fuorché all’Inter, ma almeno in un’occasione quest’ultima si è salvata proprio per il rotto della cuffia, non molti anni fa.
La pallanuoto formellese (ah no, giocano a calcio, vero? O almeno così dicono), nella serie cadetta, ha trascorso 11 anni. Un paio almeno dei quali, vado a memoria perché potrebbero essere di più, a causa di sanzioni comminate dalla giustizia sportiva per scommesse illegali e partite truccate e vendute. Solita brutta storia insomma, in cui loro in modo o nell’altro sono sempre di mezzo.

Noi da 15 anni abbiamo lo stesso capitano. Loro ne cambiano uno ogni sei mesi, quando va bene. E per forza, chi volete che possa resistere più di due-tre anni in una società del genere? 🙂
Perdipiù, i loro capitani, oltre ad altri svariati giocatori particolarmente rappresentativi, hanno la peculiare tendenza a mettersi nei guai con la giustizia, sia quella sportiva che ordinaria, per i medesimi turpi mercati di cui sopra, a cui si aggiungono scalate illegali che si sospetta finanziate dalla malavita. Finiscono in galera, vengono squalificati, scappano dall’Italia per non farsi arrestare…

In occasione della partita di Supercoppa contro la Juventus, così come nelle altre che da allora sono seguite (e sarà lo stesso anche domani pomeriggio), il loro capitano di turno non figurava fra i convocati per il match, perchè squalificato dalla magistratura sportiva in primo grado per 6 mesi (a fronte di una richiesta dell’accusa superiore ai 3 anni), e si trova al momento sub judice in quanto il secondo grado di giudizio è sospeso in attesa di ulteriori accertamenti.
Non so dove fosse, se in tribuna allo stadio ad ammirare la bella prova dei propri compagni, oppure no. In ogni caso, il loro capitano non era in campo, per i motivi suddetti. Il nostro invece probabilmente era a casa propria, davanti alla tv, a godere come un maiale 😀 (parole sue, urlate ad una telecamera a bordo campo non più tardi di qualche mese fa, subito dopo aver eguagliato il record di goal nei derby di campionato).

Anche il loro presidente, peraltro, venne arrestato negli anni ’90 per una storiaccia di appalti, e nel 2006 fu coinvolto nei noti fatti di Calciopoli, uscendone condannato. Tanto per non farsi mancare nulla, e restare in linea con il trend della squadra che ha scelto di guidare. Pur essendo romanista.
Sì, perché l’esimio presidente della canottieri formellese è di fede giallorossa, ci sono testimonianze palesi sul web che lo dimostrano.
Riuscite ad immaginare un contrappasso più clamoroso di questo? 🙂

E i tifosi? Ah, quelli non sono certo da meno. Delle turbe mentali che manifestano abbiamo già detto, ma se possibile c’è anche di peggio.
In primo luogo, è l’unica tifoseria di Serie A di cui si abbia notizia che in almeno in due occasioni si sia distinta per aver tifato, durante un’intera partita, contro la propria squadra. Nel famoso 5 maggio del 2002 in contestazione con il presidente Cragnotti, e lì la squadra reagì: battè 4-2 l’Inter a cui era sufficiente un punto per conquistare lo scudetto, infliggendole uno smacco di proporzioni bibliche, e consegnando di fatto un insperato titolo alla Juventus del secondo Lippi.

Nel finale di campionato del 2010 si ripeterono con ancor maggiore veemenza, sempre contro l’Inter, perchè speravano che vincendo quella partita i nerazzurri sarebbero riusciti a prevalere sulla Roma, in corsa per il titolo fino a mezzora dalla fine dell’ultimo turno. Insomma, forti anche del fatto di essere gemellati proprio con gli interisi, tifarono apertamente e ferocemente contro la propria squadra perché non volevano che lo scudetto potesse vincerlo la Roma. Insultarono i propri giocatori che a loro dire si stavano impegnando troppo, fra cui il portiere Muslera e il terzino Lichsteiner, con quest’ultimo in particolare che, da buon professionista elvetico, non si capacitava di tanta imbecillità. Ora gioca nella Juventus, e nella partita di Supercoppa ha segnato anche lui, contro la propria ex squadra, esultando poi come un matto. Ed io con lui. Altro splendido contrappasso 🙂
(Fra l’altro, considerando quella finale secca ed il successivo turno di campionato, la Juventus ha asfaltato la dopolavoro formellese con 8 goal nell’arco di 7 giorni, subendone giusto uno per misericordia… ah, la divina giustizia calcistica!).

In quell’occasione là, nel 2010, la formellese non fu altrettanto brava e fortunata come nel maggio 2002, e alla fine perse 2-0. Al primo goal dell’Inter, i tifosi formellesi tirarono fuori uno striscione con su scritto “OHH NOOOO!!”, come a dire, sfottendo, “ma quanto ci dispiace”.
Ecco spiegato il titolo di questo post. Lo tiriamo fuori ogni volta che la formellese incappi in qualche brutta scoppola, il che avviene abbastanza spesso.
E’ troppo facile prenderli per i fondelli: si fanno male da soli, e non se ne rendono nemmeno conto 🙂

Ma non è mica finita qui, perchè c’è ancora ben di peggio.

La tifoseria della podistica formellese comprende frange razziste e xenofobe che non mancano mai di distinguersi per i propri comportamenti beceri e incivili. Gli episodi di intolleranza razziale e antisemita, documentati dalla tv e dalle forze dell’ordine, non si contano, così come le squalifiche e le multe alla società, sia in campo italiano che internazionale. L’ultima è di poche settimane fa (°), prima partita ufficiale della stagione (la finale di Supercoppa) e primi cori razzisti nei confronti dei giocatori neri della Juventus. E da chi potevano arrivare, se non dalla curva della formellese? Curva che il giudice sportivo ha immediatamente deciso di chiudere per la partita successiva, ovvero la prima giornata di campionato.
Tanto non servirà, quelli hanno il cervello cortocircuitato. Basti considerare che offendono con cori razzisti i giocatori neri delle squadre avversarie, quando nella propria ce ne sono anche di più. E mi immagino cosa possano pensare, questi ultimi, di tale sorta di razzismo selettivo da parte dei propri tifosi.

Insomma, direi che per una società che sostenga di essere la prima squadra della Capitale, di motivi per farsi una bella risata, a riguardo di tale pretesa, ce ne sono a volontà 🙂
Come, pure, per ritenerla piuttosto la terza squadra di Milano, quanto meno a livello di tifoseria.
Figuriamoci, non hanno nemmeno la sede, a RomaNoi ovviamente sì.
Loro invece hanno scelto Formello, che non è Roma, solo “in provincia di”.

Mesi fa, nel corso di un’intervista a France Football, è stato chiesto a Totti di definire la formellese con una parola. E lui, sornione come un puma, ha risposto: niente. L’addetta stampa della Roma, che era presente, ha tenuto a precisare che il Capitano non volesse esprimere un giudizio di merito sulla US formellese, come se avesse voluto dire “non mi viene in mente niente”. Ma a parte il salvataggio in corner della forma, che per questioni diplomatiche è comprensibile, noi sappiamo benissimo cosa volesse dire Totti, e lo sa anche lui. Esattamente ciò che ha detto. Cos’è la formellese? Niente 🙂

Fra Supercoppa e campionato, fin qui la Vecchia Signora ha ribadito questo concetto in modo pratico ed evidente. Domani tocca a noi 🙂

Nel chiudere, voglio dunque salutare la podistica formellese, società e tifosi (i giocatori no, quelli li rispetto – pure quelli inquisiti, innocenti fino a sentenza definitiva – che sono professionisti e giocano per chi li paga, non hanno colpe della maglia che indossano) con un video “storico” proprio del mio Capitano.
Che nella fattispecie si rivolgeva ad un giocatore juventino, ma non ha importanza. La squisita teatralità del gesto, e la perfetta coincidenza del punteggio con la partita di Supercoppa, da cui questo racconto è iniziato, rendono l’occasione assolutamente adeguata 🙂

P.S. A conclusione di questa ultima puntata della breve infelice storia della podistica formellese, domando scusa alla cittadinanza di Formello, per il mio reiterato utilizzo del termine “formellese”: non hanno alcuna colpa, loro, se un ectoplasma di incerte origini e idee confuse, penosamente vaneggiante di primati cittadini e supremazie storiche, si è appropriato di un centro sportivo sito nel territorio del loro comune.
Ancor di più, mi scuso con la A.S.D. Atletica Sacrofano-Formello, società podistica senz’altro (essa sì) seria e degna del massimo rispetto, accomunata con quella di cui ho scritto io solo da un malaugurato caso di denominazioni similari.

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(°) Come no, fosse vero. L’ultimo fulgido esempio, in ordine di tempo, è solo di poche ore fa: http://romanews.eu/it,a118134/Cori-Razzisti-Contro-Giallorossi-Da-Parte-Tifosi-Lazio

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(La foto che compare nell’articolo è tratta da questa pagina web)