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Ultimamente, mi rendo conto, scrivo post un po’ malinconici.
Ho i miei buoni motivi, tipo il fatto che in un paio di mesi mi sono crollati, di botto, due distinti pilastri di cose a loro modo importanti e durature. Cose che erano state fino a un attimo prima, e che non saranno più.
Ora come ora, il procedere alla giornata, fra preoccupazioni, incertezze e fatiche, mi logora i nervi. Se poi ci aggiungiamo ‘sto tempo da schifo (ieri e oggi no, per fortuna!), il quadro è un po’ deprimente. Decadente.
Quasi quasi, riprendo in mano le poesie di Gozzano.
No, dai, scherzavo 🙂

Per astrarmi un po’ da questo mio periodo emo/leopardiano, con cui credo di avervi sfrangiato abbastanza gli zebedei, quest’oggi mi concedo una divagazione in tono più leggero.

Un paio di giorni fa, commentando un post della mia amica Katherine, scrivevo che in quel momento, nonostante fosse un giorno grigio come i tre-quattro che l’avevano preceduto, se non altro non pioveva; mentre, dalla finestra, osservavo i miei cani che se la stavano spassando un mondo a rincorrersi in giardino, disputandosi uno straccio preso chissà dove.
Avevo aggiunto che speravo non si trattasse di una delle mie magliette, stese poco prima ad asciugare. E chiudevo con uno smile, come a dire: figuriamoci, la butto lì ma non credo proprio 🙂

Più tardi, quello stesso pomeriggio, ho potuto constatare che non si trattava, no, di una delle mie magliette. Ma delle mie mutande.
Ridotte a coriandoli e stelle filanti.

Oh, beh. Potranno servire, fra poco è Carnevale 😉

Allego foto segnaletiche dei tre furfantelli pelosi…
(e sì, lo ammetto: questo post è stata un’ottima scusa per pubblicare un po’ di foto, fresche fresche, dei miei amati cagnetti. Cosa farei senza di loro!)