A proposito di strade che non hanno nome…
Visto che nel mio articolo di apertura si parlava degli U2 e di questo loro brano famosissimo, e dal momento che l’appetito vien mangiando 😉 …
Ecco il video di una storica esecuzione di Where The Streets Have No Name eseguita sul tetto di un edificio di Los Angeles, con il traffico in strada che si arresta e i passanti che rimangono in partecipe ascolto a naso in su.
Tratto da Rattle and Hum (il film, of course).
Che musica, e che emozioni, gente!
Del genere che non passano mai di moda, ed ogni volta si ricrea la stessa magia, come se fosse la prima volta 😀
Gianluca ha detto:
Una delle canzoni degli U2 più belle in assoluto, che a 25 anni di distanza mi mette i brividi come la prima volta che l’ho ascoltata… e non le toglie nulla neppure il fatto che Bono anni fa ne avesse smontato il testo definendolo un’accozzaglia di stupidaggini adolescenziali; una canzone così bella ti entra nel cuore e ci resta, punto. Inutile che tentiate di smontarla, caro Mr. Hewson & Co., ormai il capolavoro l’avete fatto e ve lo dovete tenere, non riuscirete ad abbattere l’albero di Giosuè! 😛
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Julian Vlad ha detto:
Su, dai, non essere così severo con il Vate e i suoi pards 🙂
A proposito di questo tentativo auto-revisionistico, mi viene in mente quel che scriveva mastro King nell’introduzione al proprio romanzo “Blaze” del 2007: “Dovevo aver usato un nastro che stava tirando gli ultimi, quando scrissi “Blaze”, perchè i caratteri erano appena visibili e le note a margine erano poco più che sbavature. Mi misi comunque a leggerlo, pronto a soffrire l’ondata di imbarazzo che sa trasmetterti solo la versione più giovane e più presuntuosa di te stesso.”
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Gianluca ha detto:
Beh del resto ci può anche stare un mix di sana autocritica e di maturità acquisita (a chi non è capitato di sorridere leggendo cose scritte vent’anni prima, rendendosi conto di quant’erano stupidine o nella migliore delle ipotesi acerbe? Appunto l’ondata di imbarazzo di cui parla King…) dietro alle dichiarazioni del Vate, del resto Bono & C. sono talmente famosi da potersi permettere di demolire anche i loro stessi capolavori, e hanno anche dimostrato ampiamente di saperne sfornare altri reinventandosi completamente, per cui il coraggio non gli manca di sicuro… Però “Where the Streets” non me la devono toccare, ecco! 😛
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Julian Vlad ha detto:
L’ha ribloggato su U.B.EI.
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