Buongiorno a tutti!
Questa mattina mi permetto di consigliarvi un salto in edicola, a procurarvi (se già non l’avete fatto) l’ultimo numero de l’Espresso, uscito la scorsa settimana ed attualmente ancora disponibile. Di solito ne leggo gli articoli dell’edizione on-line via Twitter, ma in questo caso ho voluto fare un’eccezione, ed acquistare la versione cartacea di una testata che non seguivo, e che negli ultimi mesi ho imparato ad apprezzare parecchio.
Già le prime 10-12 pagine di questo numero, nello specifico, ospitano pezzi davvero molto interessanti, dai quali trarrò senz’altro spunto per qualche prossimo commento. Le altre al momento non so dirvi, perchè non le ho ancora lette 🙂 Ma potrete scoprirlo da voi.
In particolare, ciò che ho terminato di leggere giusto da pochi minuti, e che mi ha indotto a segnalarvi subito quanto in oggetto (ed è anche il motivo principale per cui, giorni fa, abbia chiesto al mio edicolante di fiducia di tenermi da parte una copia della rivista) inizia a pagina 26, ed è un’inchiesta a firma di Tommaso Cerno su ciò che in copertina viene definita l’Italia antigay.
Titolo che può sembrare un po’ forte, a qualcuno magari parrà pure provocatorio. Ma prendetevi la briga di leggere dati e cifre, e i resoconti dei casi di cui vengono approfonditi i principali dettagli. Poi mi saprete dire che ne pensate, se vi va.
Io ciò che ne penso lo scriverò fra qualche giorno, il tempo di riprendere in mano e rielaborare gli spunti che mi sono segnato sull’argomento; quasi tutti (anzi, proprio tutti) raccolti da l’Espresso on-line.
Stay tuned!
P.S. 12/09/13: da ieri l’inchiesta in oggetto è pubblicata anche on-line, la potete trovare qui.
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(La foto che compare nell’articolo è una scansione della copertina de l’Espresso n.36 anno LIX del 12 settembre 2013, attualmente in edicola)