In questo periodo non ho molta voglia di parlare di me, ma ho un paio di tag in arretrato che aspettano da un po’ di tempo, e anche per una forma di cortesia nei confronti di chi mi ha nominato, ho deciso di non fare attendere oltre le mie risposte.
Roma, Colle Palatino, 2 settembre 2013. “La Plumbago è una specie perenne semisarmentosa originaria del Capo di Buona Speranza: amante del sole, cresce all’aperto solamente nei climi temperati.”
Da Mexico City mi spostai prima ad Acapulco e dopo a Veracruz, poi scesi verso sud in Guatemala e Honduras, via nave approdai in Costa Rica e ancora per mare sbarcai in Colombia, da cui passai in Venezuela e dunque in Brasile, dove rimasi due mesi.
Con Paraguay e Argentina completai la direttrice sud del mio percorso, e iniziai a risalire la Cordillera de los Andes sul versante del Pacifico prima in Cile e poi in Perù. Dalle rovine di Macchu Picchu nella valle dell’Urubamba rimbalzai in Cile, per rivedere una ragazza che mi aveva spezzato il cuore. Insieme a lei visitai l’Isola di Pasqua, ma al ritorno in terraferma scomparve e non la rividi né la sentii mai…
Non mi interessa qui analizzare le cause, vere o presunte, che portarono gli Americani alla decisione di usare l’Atomica per la prima e si spera ultima volta nella storia. Per quello c’è Wikipedia: chi lo desideri può leggersi la pagina relativa a tali eventi, e farsi una propria idea.
Ciò che mi interessa è ricordare le vittime innocenti di quegli avvenimenti: fra le 100 e le 200mila persone, in massima parte civili inermi, spazzati via con due sole bombe. A cui si aggiungono altre centinaia di migliaia di morti causati dalla radioattività residua nei decenni successivi.
E, insieme, a loro, ricordare tutte le vittime civili di ogni guerra in cui siano stati bombardati obiettivi non militari, con l’intento di fiaccare il morale e la capacità di resistenza del nemico. Come a Rotterdam, Dresda e Hanoi, tanto per citare alcune delle pagine che tendiamo ad ignorare, o a dimenticare ben presto, una volta finita la scuola e chiusi i libri di storia.