
Roma, 20 dicembre 2015. Illuminazione notturna del Foro di Traiano
E’ da molto tempo, ormai, che ad anni alterni vivo l’approssimarsi del Natale con una certa apprensione. Come se il sopraggiungere della festa che dovrebbe essere (o si vorrebbe che fosse) la più gioiosa dell’anno, piena di buoni sentimenti “istituzionali”, per contrapposizione mettesse in risalto eventuali disagi, di qualsivoglia natura, che ci si porti dietro o si prefigurino all’orizzonte. Ora, lasciamo stare la connotazione religiosa dell’evento, poiché è noto anche ai sassi che il Natale cristiano sia stato sovrascritto, come un upgrade di Windows, sui saturnali di epoca romana che guarda caso si svolgevano proprio in questo periodo. Non è l’ipocrisia fideistica che mi disturba, nella circostanza. Semmai, è la mancanza della magia, di quella aspettativa quasi surreale che quand’ero bambino mi faceva pensare al Natale come a un momento fatato.
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