Anch’io mi ricordo perfettamente di quel giorno. Tornavo in ufficio da una trasferta di lavoro, trovai il mio capo nella propria stanza, al fondo di un lungo corridoio, intento ad ascoltare la radio con un’espressione che non ho mai dimenticato. Stava succedendo qualcosa di inimmaginabile per quel fin lì placido pomeriggio di settembre, un evento paragonabile allo scoppio di una guerra mondiale. La prima Torre era appena venuta giù.
Nel resto degli uffici la notizia non si era ancora diffusa, ma quella strana atmosfera di ineluttabilità non tardò a contagiare tutti, i giovani e i meno giovani come ero io a 30 anni in mezzo a ragazzi di 20 o poco più. Una volta a casa, la serata fu tutta incollata alla tv, a guardare e riguardare le immagini di qualcosa a cui non potevo credere, le persone che si buttavano dal tetto degli edifici fluttuando come carta per non morire lassù, scegliendo di ricongiungersi al terreno da un’altezza a cui di solito volano solo le aquile. Dalla terra venite e alla terra ritornerete. Terribile vederlo in diretta alla televisione. Terribile scoprire come la realtà di una tragedia, o per meglio dire di una follia, di tali proporzioni, anche se consumata ad un oceano di distanza, poteva irrompere nella vita di tutti i giorni, a chiedere il proprio tributo di attenzione e consapevolezza, come uno sparo alla tempia.
Fu il giorno più nero che avessi mai vissuto fino ad allora, ed è rimasto il più nero che abbia vissuto fra quelli che non riguardino questioni mie personali. Ringrazio l’amico blogger di Nessun filtro ! per aver scritto il pezzo che vado a riproporvi, ed avermi rammentato un doveroso momento di riflessione su questa dolorosa ricorrenza.
Oggi è l’11 settembre
11 mercoledì Set 2013
Posted Fratelli e sorelle
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