Tag

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Come si può osservare scorrendo i post dei miei blog, non si può certo dire che io sia un amante dei tag. Non vi prendo parte pressoché mai, e se posso mi scanso, a meno che non venga nominato in modo esplicito (e me ne accorga, of course¹). Perché in quel caso, a precisa richiesta di partecipare a un gioco che provenga da una voce amica, non posso che rispondere: volentieri. 🙂
Questo tag in particolare mi sembra piuttosto simpatico e stimolante, per cui vado senza ulteriore indugio a incominciare.

Prima di tutto, ringrazio amulius di NerdSaraiTu per avermi nominato al Liebster Award, un premio assegnato ai blogger dai blogger che può servire per far conoscere nuovi blog e i rispettivi autori.

In cosa consiste? Semplice: basta rispondere alle 11 domande al seguito del tag, elencare 11 cose relative alla propria persona e porre a propria volta 11 domande per gli sventurati blogger che verranno taggati.
A tal proposito, siccome non è mio costume nominare nessuno perché il dover scegliere mi in mette imbarazzo, e al tempo stesso trattandosi nella fattispecie di un premio, voi amici con cui ci si legge e commenta a vicenda consideratevi pure taggati, ordunque premiati, tutti quanti².

 

Risposte alle domande del tag

1. Se poteste scegliere di fare una chiacchierata col vostro autore, regista, attore (insomma artista) preferito, chi scegliereste?

Primo Levi e Robin Williams, perché vorrebbe dire averli entrambi ancora con noi.

2. Di quale libro vorreste un adattamento sul grande (o piccolo) schermo?

Di uno di quelli che ho in mente e che prima o poi scriverò³.

3. Signore degli Anelli o Star Wars (saghe cinematografiche)?

Uh, questa è difficile. Adoro entrambe e, in termini di avventura, entrambe mi rappresentano sia l’infanzia che la maturità (la mia, intendo). Dovendo per forza scegliere, scelgo Viggo, dunque dico il Signore degli Anelli.

4. Il peggior libro mai letto.

H.M.S. Ulysses, di Alistair MacLean. Lo stesso autore di Base Artica ZebraDove osano le aquileI cannoni di Navarone, romanzi avventurosi ed esagerati fino a risultare improbabili anche agli occhi di un ragazzino, e tuttavia divertenti, che sono diventati altrettanti film epici.
H.M.S. Ulysses è avventuroso ed esagerato fino a risultare insostenibile, macabro e grottesco. Il primo libro che in vita mia, dopo sole venti forse trenta pagine, abbia gettato in un angolo senza alcuna curiosità né intenzione di finirlo.
E’ rimasto uno dei pochissimi.

5. Il peggior adattamento cinematografico di un’opera letteraria.

Frankenstein di Mary Shelley.

6. Vi è mai capitato di iniziare un libro/serie tv, abbandonarlo/a per poi riprenderlo/a tempo dopo?

Da bambino, Capitan Harlock, perché mi faceva paura.
Da adulto, The Walking Dead, tra la prima e la seconda stagione, perché mi annoiava. Ora invece attendo il lunedì sera come una sentinella l’aurora.

7. In quale epoca storica preferireste aver vissuto?

Vorrei averle attraversate tutte.

8. Avete la possibilità di viaggiare nel tempo, senza però alterare il corso degli eventi. Viaggereste lo stesso?

Mi ricollego alla risposta precedente: sì, assolutamente.

9. Il vostro Cibo preferito.

Cibo scritto con la maiuscola mi piace, magari è involontario ma lo fa sembrare una cosa sacra, e in effetti credo che lo sia. Come una buona fetta di pane fresco spalmato di un giusto strato di burro.

10. Il cartone animato preferito.

Ufo Robot Goldrake. Il primo dio di metallo è per sempre.

11. Il film che vi fa più commuovere.

Hachi: A Dog’s Tale.

 

Undici cose random sul sottoscritto

  1. A vent’anni mi sono fatto crescere la barba per la prima volta, perché non vedevo l’ora. Prima, però, mi sono interrogato sulle motivazioni di questo mio desiderio. Per scritto, durante uno forse due pomeriggi di naja in cui non avevo di meglio da fare.
  2. La prima occasione in cui da bambino mi hanno invitato a scendere in cortile per giocare a calcio, ho risposto che mia madre aveva fretta di uscire e che saremmo andati via subito. Accidenti a me.
  3. Certi giorni, quando un mio collega, per la frustrazione, esclamava invocando il nome di qualche divinità, io rispondevo: sì?
  4. Ho letto I Promessi Sposi da cima a fondo quando avevo nove anni. E’ stata l’ultima volta.
  5. In tre diverse occasioni sono dovuto uscire da una sala cinematografica perché ciò che stavo vedendo mi causava conati di vomito e giramenti di testa. La prima volta è capitato con Intervista col vampiro, la seconda con La sindrome di Stendhal, la terza con eXistenZ. Nei primi due casi non sono più rientrato, nel terzo sono riuscito ad andare fino in fondo, ma mi è costato un altro paio di giri fuori dalla sala per prendere aria.
  6. La volta in cui uno dei soci dell’azienda per cui lavoravo da otto anni si accorse che porto un orecchino, la sua faccia congelata dallo stupore fu memorabile. Pensate se si fosse accorto che in realtà ne indosso due.
  7. Registro con scrupolo ogni centesimo che entra o esce dalle mie tasche, compresi quelli trovati sul marciapiede o caduti in un tombino. Fin dal 1992.
  8. In un periodo in cui suonavo l’organo in chiesa, una ragazza del coro molto devota rimase sconvolta nell’apprendere che mi piacessero gli U2. Preoccupata per la mia salute, volle farmi leggere un libro scritto da un prete (ovviamente) in cui si afferma e si vorrebbe dimostrare che la musica rock è la vera causa oscura di ogni male che affligga l’uomo moderno, dall’uso di droghe pesanti alle violenze domestiche, carnali e non. “Tienilo pure” mi disse, “io l’ho già letto diverse volte e mi ha portato grande beneficio”.
    A distanza di più di vent’anni, sto ancora ridendo per quella sua ultima affermazione. Oltre che per tutto il resto.
  9. Solo di recente mi sono reso conto di non aver mai usato il mio secondo nome per l’unico motivo che non lo conosce nessuno. Allora ho iniziato a usarlo ovunque. Ma sulle prime mi è parso quasi di fingermi qualcun altro.
  10. Ritengo che il prezzo della libertà sia un certo grado di solitudine, e che esistano compromessi di gran lunga peggiori.
  11. Quand’ero giovane c’è stata una sliding door che, se solo avessi riflettuto meglio sulle opzioni disponibili, mi sarei dato con entusiasmo all’arte con l’ambizione di diventare un disegnatore di fumetti.

 

Undici domande per coloro che vorranno rispondere

  1. Si dice che nella vita si possa cambiare, anche più volte, qualunque cosa – opinione, sponda politica, religione, anima gemella, perfino il sesso – tranne la squadra del cuore. Oppure?
  2. Donald Trump o Beppe Grillo: chi buttereste giù dalla torre?
  3. Per favore non mordermi sul collo. Dove, allora?
  4. Monet o Picasso?
  5. Un classico: se steste per fare naufragio su un’isola deserta e poteste salvare solo tre libri fra tutti quelli contenuti nel vostro baule, quali scegliereste?
  6. Prendereste parte a una missione di colonizzazione su Marte?
  7. Se fosse possibile acquisire un superpotere reale fra quelli esistenti nel regno animale, quale/i scegliereste fra: volo, mimetizzazione, piedi prensili, respirazione subacquea, olfatto potenziato, amortalità (potenziale immortalità senza però essere immuni a incidenti o malattie)?
  8. Volendo esprimere con un solo colore il luogo in cui vivete, quale sarebbe? Sono ammesse due risposte, una per l’interno e una per l’esterno.
  9. Avremo sempre Parigi. Oppure? Qual è la città che potrebbe bastarvi per sempre? Anche Parigi è ammessa come risposta, sarebbe un peccato escluderla.
  10. Pitagora considerava il dieci il numero perfetto, che racchiude in sé i princìpi dell’origine dell’universo. Chi è il vostro numero dieci? Non dev’essere per forza uno sportivo.
  11. Se aveste la possibilità di tornare indietro nel tempo un’unica volta per cambiare una sola delle scelte che avete compiuto, lo fareste?

Bene, finito. Sotto a chi tocca.
E se vi cimentate, mi raccomando, fatemelo sapere!


¹ Precisazione che vale come richiesta di scuse nei confronti di coloro che mi abbiano eventualmente taggato in precedenza senza che io me ne sia reso conto. Se è capitato, me ne rammarico; sappiate che non era certo mia intenzione ignorarvi.
² Adoro cavarmela facendo lo splendido.
³ Vedasi nota precedente.