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Qui sopra è raffigurato ciò che, secondo quel geniaccio di Douglas Adams, costituisce il messaggio finale di Dio al creato (giusto per non trascurare un minimo di autoreferenzialità, vi si era accennato qui). In italiano viene tradotto in “scusate il disturbo”, che fa venire in mente un cartello stradale da lavori in corso. Ma in modo più letterale può anche essere inteso come “ci scusiamo per l’inconveniente”, che a me suggerisce un seguito da vecchia televisione: le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile.

C’è poco da fare, in certi periodi le cose non scorrono come uno vorrebbe, gli impegni si accumulano, le idee si sfilacciano stanche, inciampando in rughe di disappunti affioranti. La presenza on-line, giocoforza, si fa discontinua.
Il vento fa il suo giro e prima o poi è scontato che torni a soffiare in senso contrario. Allo stesso modo, presto o tardi è certo che volgerà di nuovo a favore. Nel frattempo, poiché non si può controllare il vento, non resta che cercare di correggere le vele, accontentandosi di scivolare un po’ di lato anziché proseguire diritti. In tutto ciò, il richiamo alla fantascienza ironica di Adams mi ricorda di non prendermi (mai) troppo sul serio 😉