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© maurimarino, per gentile concessione

Gli incontri migliori, non di rado, avvengo per caso.
Un giorno scrissi un post che a Mistral piacque e che commentò, a me piacque il suo commento e incuriosito andai a vedere cosa scrivesse lei. Cominciò così, semplicemente.
Da allora, il suo blog Ombreflessuose è diventato un luogo a cui tornare con piacere, ogni ritorno condito di gradevoli aspettative; giammai disattese, ma sempre ricambiate, e ancor più premiate, con la musicale grazia leggera dei suoi componimenti brevi, garbati, lucidi eppur privi di vera malinconia, quand’anche ne esprimano, che mi fanno pensare a degli haiku giapponesi. Ora tristi ora allegri, ora introspettivi ora di più ampio respiro, di belle immagini e limpidi sguardi sul mondo, dal cui delicato tratteggio lasciarsi accarezzare come da una dolce brezza.
Non a caso, Mistral ha scelto come suo nome d’arte quello di un vento, l’antico nome del Maestrale. Che è una curiosa associazione, perché trattasi di un vento capace di soffiare impetuoso, dunque nient’affatto una brezza. Ma non me ne stupisco. La furia del Mistral, intesa come metafora di forza e passione, è ciò che la mia amica di penna (si dirà così anche quando si scrive con una tastiera?) ha dentro di sé, e sa tradurre per noi in delicate immagini col suo animo gentile.
Come ho già avuto modo di osservare in un precedente commento, le sue parole in versi costituiscono una piccola magia, che a ogni incontro si rinnova.
Oggi vi ripropongo un suo post di fine agosto che avevo apprezzato in modo particolare; il che mi ha facilitato la scelta, perché il ventaglio di possibilità sarebbe stato piuttosto ampio 🙂

Ombreflessuose

Stai con me tra il sogno e il visibile

quando l’amore sorge e il vento s’incammina

Resta con me all’ imbrunire del tempo

tra le finite gioie e le bugie del cuore

Stai ancora, sul limite di questo attimo

mentre il mondo  dorme e l’anima sospira

          Ombreflessuose

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