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La domanda non vuol essere retorica, ma provocatoria.
Certo che questa è una strada, in quanto nastro d’asfalto che congiunge un posto ad un altro.
Ma allo stato delle 7 di sera di oggi, cioè nel momento in cui è stata scattata questa foto, a me pareva più che altro una pista da pattinaggio su ghiaccio.
Il che sarebbe plausibile se ci trovassimo, chessò, al passo del Tonale.
Questa “strada” invece è via Piumati, che dalla stazione ferroviaria di Bra si protende verso Cavallermaggiore (e la foto qui sopra è stata scattata all’altezza dell’intersezione con la tangenziale di Bra).
Una via lunga e popolata di case e persone da ambo i lati, per chilometri.
Eppure sono bastati pochi fiocchi di neve, che sono iniziati a cadere dal primo pomeriggio, dapprima neve bagnata poi via via più asciutta, per trasformarla in una lastra di ghiaccio a ridosso delle 18. Ovvero a ridosso dell’ora in cui la maggior parte degli residenti, trovandosi al lavoro e svolgendo orario d’ufficio, avrebbero iniziato a rientrare a casa propria, in auto.
Fra questi c’ero anch’io, che alle 18:20 circa partivo da Cherasco alla volta di Bra.
E stasera tornare a casa dal lavoro non è stata cosa semplice. Proprio no.
Passi per le stradine interne del centro di Cherasco, con qualche centimetro di neve fresca; ma la discesa verso valle era stata sabbiata in abbondanza, si scendeva con cautela eppur discretamente sereni.
Peccato che dopo la rotonda a valle, dove (suppongo) finisce il Comune di Cherasco e inizia quello di Bra… amici, come direbbero i miei fratelli de Roma, ‘sti cazzi!
Sembrava di entrare nella terra di Mordor.
Una lastra di ghiaccio da percorrere ai 2 all’ora in carovana, con il timore costante di sbandare e finire in un fossato. Per fortuna la salita che si congiunge a via Cuneo era un po’ più pulita, sennò ci voleva la funivia…
Poi, una volta arrivato in piano, constatavo che Bra si conferma come sempre un passo indietro, quando nevica: via Cuneo faceva schifo; corso Monviso, una pista da slitte. Idem via Rolfo.
Via Piumati (dalla rotonda in cui ci si immette da via Rolfo) in direzione Riva era anche peggio, se possibile: come ho già detto, un’autentica pista di pattinaggio, su cui sarebbe stato rischioso perfino muoversi a piedi.
E’ vero che, da quel punto in poi (almeno a quanto mi risulta), via Piumati è strada provinciale.
Ma poichè nevicava fin dal primo pomeriggio, dunque non è stata una cosa improvvisa, mi domando se fosse necessaria una bolla papale, quanto piuttosto un minimo di buon senso, per mandare un mezzo verso le cinco de la tarde a spargere un po’ di sale, almeno fino alle povere case all’altezza della tangenziale di Bra.
Non oso chiedere fino a Frazione Riva, perchè sarebbe chiedere troppo… ma del resto lì son famiglie contadine, abituate ad arrangiarsi senza aspettare che si svegli qualcuno del Municipio.
Siamo forse Braidesi di serie B, noi che abitiamo oltre il comprensorio cittadino più stretto? E che diamine!!
Sulla situazione in città non posso pronunciarmi, perchè in centro non sono passato. Ma da quel che ho potuto vedere, muovendomi nel raggio di meno di 1 km dal centro città, qualcosa mi dice che i miei concittadini non se la siano passata molto bene, questa sera.
Chissà cosa sarebbe successo se fosse venuta giù la stessa quantità di neve di domenica scorsa… Ah già, forse domani il Sindaco ci avrebbe fatto sapere su Facebook che le scuole sarebbero state in funzione. E’ giusto, per carità, il primo pensiero in casi di problemi per la viabilità dev’essere per i bambini e i loro genitori e/o accompagnatori. Sacrosanto.
Peccato però che a me, e a qualche migliaio di miei concittadini che, pur non avendo figli da portare a scuola, ci tocca uscire di casa lo stesso, anche quando nevica, per andare a lavorare, non si è pensato neanche per secondi. O per terzi. Non si è pensato proprio.
Eppure sarebbe bastato un po’ di sale. Non solo da spargere in strada.